4A_227/2023 20.01.2025
Bundesgericht
Tribunal fédéral
Tribunale federale
Tribunal federal
4A_227/2023
Sentenza del 20 gennaio 2025
I Corte di diritto civile
Composizione
Giudici federali Hurni, Presidente,
Kiss, Denys,
Cancelliere Gadoni.
Partecipanti al procedimento
A.________,
patrocinato dall'avv. Fabio Taborelli,
ricorrente,
contro
B.________ SA,
patrocinata dall'avv. Marco Bertoli,
opponente.
Oggetto
contratto di assicurazione,
ricorso in materia civile contro la sentenza emanata il 4 aprile 2023 dalla II Camera civile del Tribunale d'appello del Cantone Ticino (12.2022.170).
Fatti:
A.
C.________ ha stipulato con la B.________ SA un contratto D.________, assicurando il figlio A.________, nato nel 2002. La polizza assicurativa, con inizio il 1° gennaio 2016 e scadenza il 31 dicembre 2020, prevedeva, in caso di invalidità totale, il versamento di un capitale di fr. 200'000.-- aumentato del 350 %.
Il 19 novembre 2017 A.________ e E.________, nato nel 2001, hanno prelevato da un deposito in cui il padre di E.________ teneva le sue motociclette, una moto di piccola cilindrata per fare un giro. Nessuno dei due era in possesso della licenza di condurre. Siccome la motocicletta in questione non era immatricolata, E.________ vi ha applicato una targa appartenente ad un altro motoveicolo colà parcheggiato. Egli si è quindi immesso nella circolazione alla guida della motocicletta, sulla quale A.________ è montato in sella dietro il conducente, quale passeggero. Nell'affrontare una curva a destra, la motocicletta ha allargato la sua traiettoria invadendo l'opposta corsia di marcia e scontrandosi frontalmente con un'automobile che sopraggiungeva regolarmente in senso contrario. Nella collisione, E.________ e A.________ sono stati sbalzati dal motoveicolo, cadendo rovinosamente al suolo. A.________ ha riportato gravi lesioni, che hanno comportato una completa paraplegia sensomotoria e una disregolazione autonomica con disturbi alla vescica e alle funzioni intestinali e sessuali.
Il 15 marzo 2019, il Magistrato dei minorenni ha emesso un decreto di ammonizione nei confronti di E.________, dichiarandolo autore colpevole di lesioni colpose, infrazione alle norme sulla circolazione, furto d'uso, guida senza autorizzazione, guida senza licenza di circolazione o senza assicurazione per la responsabilità civile e abuso della licenza e delle targhe. Il 30 agosto 2019, il sostituto Magistrato dei minorenni ha per contro decretato l'abbandono del procedimento penale contro A.________, siccome questi era stato duramente colpito dal suo atto e una pena risultava inappropriata.
B.
A.________ ha chiesto senza successo alla B.________ SA il pagamento di un capitale d'invalidità. Con petizione del 14 ottobre 2021, egli l'ha quindi convenuta in giudizio dinanzi al Pretore del Distretto di Lugano, chiedendone la condanna al pagamento di fr. 700'000.--, oltre interessi al 5 % dal 22 agosto 2019, nonché il rigetto definitivo dell'opposizione interposta dalla convenuta ad un precetto esecutivo fattole precedentemente spiccare per tale importo. L'assicurazione ha chiesto di respingere integralmente la petizione. Ha negato l'esistenza di un evento assicurato, siccome l'infortunio si era verificato utilizzando un motoveicolo senza le necessarie autorizzazioni.
Con sentenza del 2 novembre 2022, il Pretore ha accolto la petizione, condannando la B.________ SA a versare a A.________ l'importo di fr. 700'000.--, oltre interessi al 5 % dal 22 agosto 2019.
C.
Contro il giudizio pretorile, la B.________ SA ha adito la II Camera civile del Tribunale d'appello del Cantone Ticino che, con sentenza del 4 aprile 2023, ha accolto l'appello. La Corte cantonale ha riformato la decisione di primo grado nel senso che la petizione era respinta e che le spese processuali e le ripetibili erano poste a carico di A.________.
D.
A.________ impugna questa sentenza con un ricorso in materia civile al Tribunale federale, chiedendo in via principale di riformarla nel senso di respingere l'appello dell'assicurazione e di confermare la decisione pretorile. In via subordinata, chiede di accertare che l'infortunio di cui egli è rimasto vittima costituisce un evento coperto dalla polizza assicurativa e di rinviare gli atti alla Corte cantonale, affinché statuisca su un motivo di esclusione previsto dalle relative condizioni generali.
La Corte cantonale ha comunicato di non avere osservazioni da formulare e di confermarsi nella sua sentenza. L'opponente ha comunicato di rinunciare a presentare una risposta al ricorso, postulando la conferma del giudizio impugnato.
Diritto:
1.
Il ricorso in materia civile è presentato tempestivamente (art. 100 cpv. 1 in relazione con l'art. 46 cpv. 1 lett. a LTF) da una parte soccombente nella procedura cantonale (art. 76 cpv. 1 LTF) ed è volto contro una sentenza finale (art. 90 LTF) emanata su ricorso da un'autorità ticinese di ultima istanza (art. 75 LTF), che ha statuito in una causa civile con un valore litigioso superiore a fr. 30'000.-- (art. 72 cpv. 1 e 74 cpv. 1 lett. b LTF). La richiesta prestazione di versamento di un capitale in caso d'invalidità fondata su un'assicurazione infortunio complementare è infatti soggetta alla legge federale sul contratto d'assicurazione, del 2 aprile 1908 (LCA; RS 221.229.1). La decisione criticata è quindi stata pronunciata in materia civile (art. 72 cpv. 1 LTF). Sotto questo profilo il ricorso è ammissibile.
2.
2.1. Il Tribunale federale applica il diritto d'ufficio (art. 106 cpv. 1 LTF). Nondimeno, tenuto conto dell'onere di allegazione e di motivazione posto dall'art. 42 cpv. 1 e 2 LTF, la cui mancata ottemperanza conduce all'inammissibilità del gravame, il Tribunale federale esamina di regola solo le censure sollevate (DTF 142 III 364 consid. 2.4 con rinvii). Il ricorrente deve pertanto spiegare puntualmente nei motivi del ricorso, confrontandosi con i considerandi della sentenza impugnata, perché quest'ultima viola il diritto (DTF 143 II 283 consid. 1.2.2; 142 III 364 consid. 2.4). Il Tribunale federale fonda il suo ragionamento giuridico sull'accertamento dei fatti svolto dall'autorità inferiore (art. 105 cpv. 1 LTF); può scostarsene o completarlo solo se è stato effettuato in violazione del diritto ai sensi dell'art. 95 LTF o in modo manifestamente inesatto (art. 105 cpv. 2 LTF). "Manifestamente inesatto" significa in questo ambito "arbitrario" (DTF 147 V 35 consid. 4.2; 140 III 115 consid. 2; 135 III 397 consid. 1.5). La parte che critica la fattispecie accertata nella sentenza impugnata deve sollevare la censura e motivarla in modo preciso, come esige l'art. 106 cpv. 2 LTF (DTF 147 IV 73 consid. 4.1.2; 140 III 264 consid. 2.3 e rinvii). Deve spiegare in maniera chiara e circostanziata in che modo queste condizioni sarebbero soddisfatte (DTF 140 III 16 consid. 1.3.1 e rinvii). Critiche appellatorie sono inammissibili (DTF 148 I 104 consid. 1.5).
2.2. Nella misura in cui il ricorrente si limita ad esporre in modo appellatorio la sua opinione, senza confrontarsi puntualmente con i considerandi della sentenza impugnata, spiegando specificatamente per quali ragioni violerebbero il diritto, il gravame non adempie le citate esigenze di motivazione ed è quindi inammissibile. Il ricorso è in particolare inammissibile laddove il ricorrente si scosta dai fatti accertati dalla Corte cantonale senza tuttavia confrontarsi in maniera specifica con gli accertamenti contenuti nella sentenza impugnata, spiegando, con una motivazione rispettosa delle accresciute esigenze dell'art. 106 cpv. 2 LTF, per quali ragioni essi sarebbero manifestamente in contrasto con determinati atti e pertanto arbitrari.
3.
3.1. La Corte cantonale ha ritenuto che il contratto in questione costituiva un'assicurazione per conto di terzi ai sensi dell'art. 16 cpv. 1 LCA, essendo stata conclusa dal padre del ricorrente a favore del figlio quale terzo assicurato. Richiamando l'art. 16 cpv. 3 LCA, ha perciò considerato dubbio che il contratto dovesse essere interpretato secondo quanto poteva comprendere in buona fede il ricorrente medesimo piuttosto che lo stipulante.
3.2. Il ricorrente sostiene che la Corte cantonale non avrebbe potuto applicare l'art. 16 cpv. 3 LCA alla fattispecie, siccome la disposizione è entrata in vigore soltanto il 1° gennaio 2022, ossia successivamente alla conclusione del contratto assicurativo in questione (v. anche la disposizione transitoria dell'art. 103a LCA).
3.3. L'art. 16 cpv. 3 LCA, secondo cui nel caso di un'assicurazione per conto di terzi, l'assicuratore può opporre loro tutte le eccezioni opponibili allo stipulante, è entrato in vigore il 1° gennaio 2022. Non era quindi vigente al momento della conclusione del contratto. Dal profilo del diritto intertemporale è di principio applicabile la versione della LCA vigente alla conclusione del contratto (cfr. 1 cpv. 1 titolo finale CC; DTF 134 III 224 consid. 3.2.1; sentenza 4A_338/2022 del 19 dicembre 2022 consid. 3.1). La disposizione transitoria dell'art. 103a LCA non prevede d'altra parte l'applicazione della nuova norma ai contratti assicurativi conclusi prima della sua entrata in vigore. La questione dell'applicabilità dell'art. 16 cpv. 3 LCA alla fattispecie non deve comunque essere esaminata oltre. In concreto, la Corte cantonale non si è infatti pronunciata in modo definitivo sull'applicazione dell'art. 16 cpv. 3 LCA, ma l'ha lasciata indecisa, ritenendo che l'esito del giudizio non sarebbe mutato anche interpretando il contratto secondo quanto poteva comprendere in buona fede il ricorrente medesimo, e non lo stipulante (C.________). La Corte cantonale ha al riguardo accertato che il ricorrente sapeva che il compagno non aveva la necessaria licenza di condurre. Questo accertamento non è censurato d'arbitrio con una motivazione conforme alle esigenze dell'art. 106 cpv. 2 LTF ed è quindi vincolante per il Tribunale federale (cfr. art. 105 cpv. 1 LTF). La Corte cantonale ha ritenuto che, anche nella prospettiva del ricorrente, il possesso di una valida licenza di condurre doveva in buona fede essere considerato un requisito indispensabile per l'utilizzazione del veicolo a motore secondo la clausola contrattuale relativa agli eventi assicurati (art. 2 cpv. 1 delle Condizioni particolari dell'assicurazione D.________). Fondandosi essenzialmente su un'interpretazione oggettiva del contratto nell'ottica del ricorrente stesso, la Corte cantonale non ha in sostanza statuito su eventuali eccezioni opponibili allo stipulante giusta l'art. 16 cpv. 3 LCA. La censura non ha portata pratica e non deve quindi essere vagliata ulteriormente.
4.
In concreto l'oggetto del litigio concerne la questione di sapere se l'assicuratore poteva negare l'esistenza di un evento assicurato e rifiutare quindi ogni prestazione in virtù dell'art. 2 cpv. 1 delle Condizioni particolari dell'assicurazione D.________. Secondo questa disposizione, "sono assicurati gli infortuni che si verificano nella sfera privata e a scuola, inclusi gli infortuni durante il gioco e lo sport, come pure quelli che si verificano utilizzando veicoli a motore con le necessarie autorizzazioni".
4.1. Il ricorrente sostiene che, avendo soltanto 14 anni e 11 mesi al momento dell'incidente, egli non poteva in buona fede interpretare la suddetta clausola alla stregua di una persona adulta. Rimprovera alla Corte cantonale di non avere considerato la sua capacità di discernimento tenendo conto della sua giovane età all'epoca dei fatti. Adduce in particolare ch'egli non avrebbe potuto comprendere che nella nozione generica di "necessarie autorizzazioni" entravano in considerazione ben tre distinte esigenze (licenza di condurre, licenza di circolazione e targhe di immatricolazione). Secondo il ricorrente, l'art. 2 cpv. 1 delle Condizioni particolari dovrebbe essere interpretato nel senso che le prestazioni assicurative sono escluse soltanto quando è l'assicurato stesso il conducente del veicolo privo delle necessarie autorizzazioni che ha provocato l'incidente. Adduce che la disposizione non sarebbe per contro applicabile al passeggero, il quale non necessita di alcuna autorizzazione. Ritiene che la diversa interpretazione eseguita dalla Corte cantonale comporterebbe sempre il diniego della copertura assicurativa nel caso in cui un passeggero assicurato salga a bordo di un veicolo guidato da un conducente privo di licenza di condurre.
4.2.
4.2.1. Le condizioni generali di assicurazione che sono implicitamente incorporate nel contratto devono essere interpretate secondo gli stessi principi giuridici delle altre disposizioni contrattuali (DTF 148 III 57 consid. 2.2.1; 142 III 671 consid. 3.3 e rinvio). Il giudice deve quindi in un primo tempo ricercare la reale e comune volontà delle parti, se del caso sulla base di indizi. L'apprezzamento di questi indizi concreti da parte del giudice, secondo la sua generale esperienza di vita, costituisce un accertamento di fatto che vincola il Tribunale federale, a meno che sia manifestamente inesatto (DTF 144 III 93 consid. 5.2.2 e rinvii). Se il giudice non riesce a determinare la volontà reale e comune delle parti - per mancanza di prove o perché quest'ultime non sono concludenti - o se constata che una parte non ha capito la volontà espressa dall'altra quando è stato concluso il contratto, egli deve ricorrere all'interpretazione normativa (o oggettiva) e cioè stabilire la volontà oggettiva delle parti, determinando il senso che, secondo le regole della buona fede, ognuna di esse poteva ragionevolmente dare alle dichiarazioni di volontà dell'altra (DTF 147 III 153 consid. 5.1). A tal fine, parte dal tenore letterale delle dichiarazioni, che non vanno interpretate in modo isolato, ma valutate considerando il loro significato nell'ambito concreto. Anche quando il testo appare a prima vista chiaro, il giudice non si può accontentare di una semplice interpretazione letterale. Le dichiarazioni delle parti vanno piuttosto interpretate nel modo in cui esse potevano e dovevano essere comprese tenendo conto di tutte le circostanze, nonché del loro tenore e rapporto (DTF 148 III 57 consid. 2.2.1 e rinvii; 138 III 659 consid. 4.2.1). Secondo il principio dell'affidamento, la volontà interna del dichiarante di legarsi non è l'unico fattore decisivo; un obbligo da parte sua può derivare dal suo comportamento, dal quale l'altra parte poteva, in buona fede, dedurre una volontà di vincolarsi. Esso permette così di imputare a una parte il senso oggettivo della sua dichiarazione o del suo comportamento, anche se ciò non corrisponde alla sua volontà interna (DTF 144 III 93 consid. 5.2.3; 130 III 417 consid. 3.2 pag. 424).
Il tribunale deve pure considerare lo scopo regolativo della norma contrattuale perseguito dal dichiarante, così come il destinatario della dichiarazione poteva e doveva comprenderlo in buona fede (DTF 148 III 57 consid. 2.2.1). Di conseguenza, per l'interpretazione di una disposizione contrattuale redatta da una parte contraente è determinante quale obiettivo regolativo l'altra parte contraente avrebbe potuto e dovuto ragionevolmente riconoscere nella clausola in esame come parte contrattuale in buona fede. Di principio, si deve presumere che il destinatario della dichiarazione possa supporre che il dichiarante miri a una regola ragionevole e adeguata (DTF 148 III 57 consid. 2.2.1 e rinvii).
L'esame dell'interpretazione oggettiva delle dichiarazioni di volontà sulla base del principio dell'affidamento è una questione di diritto che il Tribunale federale esamina liberamente (DTF 147 III 153 consid. 5.1). Cionondimeno, per statuire al riguardo, il Tribunale federale deve fondarsi sulle constatazioni della Corte cantonale relative alle circostanze esterne e alla consapevolezza delle parti. Questi aspetti attengono all'accertamento dei fatti e sono di principio vincolanti per il Tribunale federale (art. 105 cpv. 1 LTF; DTF 148 III 57 consid. 2.2.2).
4.2.2. Le clausole ambigue di condizioni generali devono essere interpretate nel dubbio a sfavore della parte che le ha redatte (regola dell'ambiguità). Nelle condizioni generali di assicurazione, le clausole ambigue vanno quindi interpretate a sfavore dell'assicuratore (DTF 148 III 57 consid. 2.2.2 e rinvii). Per il contratto di assicurazione, l'assicuratore risponde di tutti gli avvenimenti che presentino i caratteri del rischio contro le conseguenze del quale l'assicurazione fu stipulata, a meno che il contratto non escluda dall'assicurazione singoli avvenimenti in modo preciso, non equivoco (art. 33 LCA). Spetta all'assicuratore limitare con precisione la portata dell'obbligo che intende assumere. La regola dell'ambiguità, concretizzata dall'art. 33 LCA, è tuttavia applicata solo in via sussidiaria, quando tutti gli altri mezzi di interpretazione falliscono (DTF 148 III 57 consid. 2.2.2 e rinvii; sentenza 4A_124/2023 del 22 giugno 2023 consid. 3.4.3).
4.3. Come visto, la Corte cantonale ha rilevato che il contratto era stato stipulato dal contraente (C.________) in favore del figlio minorenne quale terzo assicurato. Richiamando un commento dottrinale all'art. 16 LCA, la Corte cantonale ha ravvisato un'assicurazione per conto di terzi secondo l'art. 16 cpv. 1 LCA (cfr. ANDREA EISNER-KIEFER, in: Basler Kommentar, Versicherungsvertragsgesetz, 2a ed. 2023, n. 16 all'art. 16 LCA). Il ricorrente contesta questa considerazione, adducendo che non si sarebbe in presenza di un'assicurazione per conto di terzi ai sensi dell'art. 16 LCA, bensì di un'assicurazione conclusa dal padre in rappresentanza del figlio allora minorenne. La questione non è tuttavia decisiva per l'esito del giudizio e può rimanere indecisa. In effetti, alla stregua di un contratto a favore di terzi ai sensi dell'art. 112 CO, nel caso della conclusione di un contratto assicurativo per conto di terzi (art. 16 cpv. 1 LCA), le parti al contratto sono l'assicuratore e il contraente, non per contro il terzo assicurato (EISNER-KIEFER, op. cit., n. 23 all'art. 16 LCA). Parimenti, qualora si volesse riconoscere che il padre abbia concluso il contratto in veste di rappresentante del ricorrente (cfr. art. 304 CC in relazione con l'art. 32 CO), fa comunque stato la volontà espressa dal rappresentante, la quale è imputata al rappresentato (DTF 140 III 86 consid. 4.1). L'interpretazione del contratto riguardo al suo contenuto (art. 18 cpv. 1 CO), si determina infatti in funzione di ciò che voleva il rappresentante, il quale vincola il rappresentato anche per quanto egli sapeva o doveva sapere (DTF 140 III 86 consid. 4.1; v. anche DTF 143 III 157 consid. 1.2.2; 150 II 26 consid. 3.7.1 pag. 37; GAUCH/SCHLUEP/SCHMID, Schweizerisches Obligationenrecht, Allgemeiner Teil, Vol. I, 11a ed. 2020, n. 1444 segg.). In concreto, per l'interpretazione della disposizione litigiosa è quindi in ogni caso determinante la posizione del padre del ricorrente, che ha concluso il contratto in questione. Nella misura in cui il ricorrente si fonda esclusivamente sul suo punto di vista personale senza considerare quello del contraente, egli non espone un'argomentazione pertinente concernente l'interpretazione del contratto in base al principio dell'affidamento.
4.4. È incontestato che le parti non sono concordi sul significato della citata disposizione contrattuale, sicché occorre determinare la loro volontà oggettiva facendo capo all'interpretazione normativa.
Come si è detto, l'art. 2 cpv. 1 delle Condizioni particolari dell'assicurazione D.________ prevede che sono assicurati gli infortuni che "si verificano utilizzando veicoli a motore con le necessarie autorizzazioni". Le singole autorizzazioni richieste non sono specificate dalla norma, ma il tenore della stessa è comprensibile e non ambiguo. Ciò, in particolare, nella misura in cui la copertura assicurativa dipende perlomeno dal possesso di una valida licenza di condurre, condizione che è notoriamente indispensabile per guidare un motoveicolo. Come rettamente rilevato dalla Corte cantonale, questa autorizzazione era di grande importanza per l'assicuratore, il rischio di infortunio essendo chiaramente più elevato nel caso di un conducente che non è titolare di una valida licenza di condurre. La disposizione mira a limitare un rischio eccessivo per l'assicuratore, che si verificherebbe qualora la copertura assicurativa fosse estesa ai casi in cui i conducenti non sono titolari di una licenza di condurre. In tali casi, non sarebbe infatti accertata la capacità di guidare il veicolo a motore della corrispondente categoria in situazioni concrete di traffico, rispettando le norme della circolazione stradale e tenendo altresì conto degli altri utenti della strada. Il pericolo di provocare un incidente sarebbe in simili condizioni rilevante, sicché la limitazione della copertura da parte dell'assicuratore è ragionevole e oggettivamente comprensibile per la controparte. Un'estensione ampia della copertura assicurativa potrebbe peraltro comportare per l'assicurato il pagamento di un premio troppo elevato, eventualmente proibitivo (ROLAND BREHM, L'assurance privée contre les accidents, 2001, n. 75 seg.).
L'art. 2 cpv. 1 delle Condizioni particolari dell'assicurazione D.________ nega indistintamente un evento assicurato in caso di utilizzazione di un veicolo a motore senza le necessarie autorizzazioni. Non prevede che il diniego della copertura sia applicabile esclusivamente al conducente che non dispone di una valida licenza di condurre. La disposizione non prevede nemmeno che dal suo campo di applicazione siano esclusi ulteriori utilizzatori di un motoveicolo, segnatamente il passeggero che, come in concreto, è consapevole del fatto che il conducente difetta della necessaria licenza di condurre e ciononostante vi sale a bordo facendo quindi uso del veicolo. La tesi del ricorrente, secondo cui la restrizione sarebbe applicabile unicamente al conducente privo della licenza di condurre che causa l'incidente, si fonda su una sua interpretazione soggettiva della norma. Non considera inoltre l'accertamento, vincolante per il Tribunale federale (art. 105 cpv. 1 LTF), ch'egli era consapevole del fatto che, nella fattispecie, il conducente con il quale ha utilizzato il veicolo non disponeva di una licenza di condurre.
Alla luce delle esposte circostanze, considerato il tenore della norma e lo scopo perseguito, la citata disposizione doveva essere oggettivamente compresa dal contraente nel senso che l'esistenza di una valida licenza di condurre costituiva un presupposto indispensabile per la copertura assicurativa e che un infortunio avvenuto utilizzando un veicolo a motore sapendo della mancanza di tale autorizzazione non era assicurato.
5.
Poiché la controversia può essere risolta in virtù di un'interpretazione della clausola contrattuale basata sul principio dell'affidamento, non v'è in concreto spazio per un'applicazione della regola dell'ambiguità che, come detto, ha natura soltanto sussidiaria. Né occorre esaminare se, nella fattispecie, è pure dato un motivo di esclusione delle prestazioni giusta l'art. 18 cpv. 2 lett. c delle condizioni generali per le assicurazioni malattia e infortunio complementari dell'opponente.
6.
Da quanto precede, discende che il ricorso si rivela, nella misura in cui è ammissibile, infondato e va come tale respinto. Le spese giudiziarie seguono la soccombenza e sono quindi poste a carico del ricorrente (art. 66 cpv. 1 LTF). Non si assegnano ripetibili all'opponente, che ha rinunciato a presentare una compiuta risposta al ricorso (art. 68 cpv. 1 LTF).
Per questi motivi, il Tribunale federale pronuncia:
1.
Nella misura in cui è ammissibile, il ricorso è respinto.
2.
Le spese giudiziarie di fr. 9'000.-- sono poste a carico del ricorrente.
3.
Non si assegnano ripetibili.
4.
Comunicazione alle parti e alla II Camera civile del Tribunale d'appello del Cantone Ticino.
Losanna, 20 gennaio 2025
In nome della I Corte di diritto civile
del Tribunale federale svizzero
Il Presidente: Hurni
Il Cancelliere: Gadoni